Families To Families

Kenya

Ogni famiglia ha una storia da raccontaree un futuro ancora da scrivere.

Per ricucire le vite delle famiglie, insieme.

Con Families to Families riannodiamo i legami familiari

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Con Families to Families, Amani e Koinonia Kenya favoriscono il ricongiungimento familiare dei bambini e delle bambine accolti nei centri. Gli educatori affiancano i minori e i loro parenti attraverso colloqui, seminari e visite domiciliari.

tipologia

Programma integrato di ricongiungimento familiare

capacità di ospitalità

Minori seguiti: 159 fino ad oggi (60♀, 99♂) - 82 attuali (56 follow-up, 28 nuovi)

anno di fondazione

2010

attività principali

Seminari, laboratori, supporto psicologico, visite a domicilio

Amani è convinta che la famiglia svolga un ruolo fondamentale nella crescita di ogni individuo. Per questo dal 2010 è attivo in Kenya Families to Families, un programma di reinserimento e accompagnamento familiare rivolto ai minori ospiti di Kivuli e della Casa di Anita. L’idea al cuore di Families to Families è che il lavoro di accoglienza debba coinvolgere le stesse famiglie dalle quali i bambini e le bambine si sono trovati separati, per stimolare un processo di riunificazione e
condivisione virtuosa delle responsabilità.

Le case di accoglienza di Koinonia hanno come finalità ultima proprio il reinserimento familiare e il recupero di legami sani con la rete allargata dei parenti. Non si tratta solo di ridare prospettive ai singoli individui, ma di riattivare relazioni positive che favoriscano il cambiamento di un’intera comunità. Tale obiettivo viene raggiunto attraverso percorsi specifici di supporto tanto ai minori quanto alle famiglie d’origine, con interventi sul piano psicologico, sociale ed economico.

I ragazzi e le ragazze di Kivuli e della Casa di Anita seguono incontri e laboratori a cadenza regolare, che li preparano al ritorno a casa. In parallelo vengono forniti strumenti specifici alle famiglie: seminari, supporto psicologico e, in alcuni casi, piccoli finanziamenti per attività imprenditoriali. In questo modo si interviene sui problemi che hanno portato alla separazione e si forniscono strumenti per superarli. A reintegro avvenuto, sia i minori che i familiari sono seguiti con visite domiciliari periodiche.

 

Families to Families è molto più di un programma

Per mettere bambini e bambine al centro del proprio benessere. Per essere al loro fianco nella vita familiare quotidiana, talvolta dura, ma sempre preziosa. Per rendere la famiglia agente del proprio cambiamento: è il luogo dei legami e dell’appartenenza, dove può avvenire il pieno sviluppo del bambino. Per fare della comunità la culla di una cultura relazionale fondata sul sostegno reciproco.

Le tappe di Families to Families

  • L’importanza di tornare a casa
    La prima sfida per gli educatori è comprendere i motivi che hanno spinto bambini e bambine ad allontanarsi da casa. Identificare le cause dell’abbandono consentirà di affiancare i minori e le famiglie nel percorso di riunificazione. Insieme si individueranno strumenti e risorse per affrontare il futuro, ricucendo i legami affettivi e riscoprendo le origini comuni.
  • Il ritorno in famiglia
    Costruito sulla fiducia reciproca tra educatori e familiari, il ritorno a casa è l’inizio di una nuova fase. Il minore lascia il centro di accoglienza e va a vivere con il nucleo di riferimento. Con il supporto di Koinonia, la famiglia affronta le inevitabili difficoltà, tanto materiali quanto relazionali. È un cambiamento notevole, dopo gli anni trascorsi a Kivuli o alla Casa di Anita.
  • Un lavoro di mediazione
    All’inizio, gli educatori devono trovare i familiari su cui poter contare: non sempre sono i genitori. L’obiettivo è costruire una nuova autonomia familiare. Per questo sono previsti incontri e laboratori sia per i minori che per le famiglie. È sempre disponibile un servizio di supporto psicologico individuale e di gruppo.
  • L’accompagnamento
    A reintegro avvenuto, per almeno altri due anni gli educatori affiancano la famiglia per superare insieme le difficoltà. Sia il minore che i familiari continuano a seguire seminari e laboratori, e il servizio psicologico è a loro disposizione. Si fa in modo di prevenire o mitigare potenziali conflittualità, evitando che il minore si trovi nuovamente in una condizione di abbandono.

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